Un gruppo di lavoro è costituito da un insieme di individui che interagiscono tra loro con una certa regolarità, nella consapevolezza di dipendere l’uno dall’altro e di condividere gli stessi obiettivi e gli stessi compiti. Ognuno svolge un ruolo specifico e riconosciuto, sotto la guida di un leader, basandosi sulla circolarità della comunicazione, preservando il benessere dei singoli e mirando parallelamente allo sviluppo dei singoli componenti e del gruppo stesso.
Perché un gruppo di lavoro possa evolversi e maturare nel tempo e per permettere una maggiore collaborazione tra i suoi membri ed una loro partecipazione più attiva, è necessario che si passi dalla semplice interazione ad una vera e propria integrazione, affinché i partecipanti al gruppo possano condividere bisogni ed esigenze. La realizzazione concreta della collaborazione all’interno del gruppo, è poi facilitata dal meccanismo di negoziazione, che permette il confronto e il passaggio dal punto di vista dei singoli individui ad un punto di vista comune e condiviso per realizzare al meglio gli obiettivi previsti.
(G.P. Quaglino, S. casagrande, A. Castellano
“Gruppo di lavoro, lavoro di gruppo”)

 

 

Le figure professionali coinvolte nell’Equipe Comportamentale sono

  • Medico Veterinario Generalista
  • Medico Veterinario Comportamentalista
  • Educatore / Istruttore cinofilo

Esse lavorano insieme in un percorso integrato. Ma chi sono queste figure professionali?

 

Innanzitutto: chi è il Medico Veterinario?

  • Laurea Specialistica in medicina Veterinaria
  • Iscrizione all’ Ordine dei Medici Veterinari

Il medico veterinario dedica la propria opera:

  • alla prevenzione, diagnosi e cura delle malattie degli animali;
  • alla conservazione ed allo sviluppo di un efficiente patrimonio zootecnico, promuovendo il benessere degli animali e l’incremento del loro rendimento;
  • alle attività legate alla vita degli animali sinantropi nonchè di quelli da competizione sportiva e di quelli esotici;
  • alla protezione dell’uomo dai pericoli e danni a lui derivanti dall’ambiente in cui vivono gli animali, dalle malattie degli animali e dalle derrate od altri prodotti di origine animale

(Articolo 1 del Codice Deontologico)

Il medico veterinario che si trova di fronte a situazioni cliniche alle quali ritiene di non poter provvedere efficacemente con la propria competenza ed attrezzatura deve ritenersi moralmente impegnato a proporre al cliente la collaborazione di altro collega qualificato ed attrezzato.

(Articolo 22 del Codice Deontologico)

Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale:

  • Laurea in Medicina Veterinaria e iscrizione all’Ordine
  • Esercizio della professione da almeno 3 anni
  • Formazione: Scuole di Specializzazione Universitarie, Master Universitari;
  • con superamento di un esame finale.

I veterinari “esperti in comportamento animale” oltre ad effettuare attività di docenza nei “corsi base” per i proprietari di cani saranno il riferimento per effettuare le valutazioni comportamentale dei cani “impegnativi” per la loro corretta gestione ai fini della tutela dell’incolumità pubblica, nonché al fine di effettuare eventuali interventi terapeutici comportamentali.

(Linee Guida FNOVI, revisione gennaio 2011)

Numerose sono le definizioni di Educatore ed Istruttore Cinofilo. Secondo lo CSEN:

Educatore cinofilo: “Figura professionale in grado di impostare la formazione di base del cane per quanto concerne l’assetto comportamentale, cioè a dire il carattere del cane e la sua capacità socio-relazionale, i suoi comportamenti pro-sociali. L’educatore cinofilo è preposto alla preparazione dei futuri proprietari, indirizzandoli nella scelta del cane giusto (consulenze pre-adozione)[…] PREVENZIONE

Istruttore cinofilo: Figura professionale in grado di intervenire sulle sistemiche relazionali e di impostare i percorsi abilitativi […]. L’istruttore cinofilo dovrà saper intervenire laddove si presentano sistemiche relazionali alterate o a causa di un problema nel cane o a causa di un problema della relazione a cui il cane è sottoposto. È in grado quindi di intervenire laddove esiste un problema comportamentale programmando, in sinergia con il medico veterinario, un piano terapeutico di recupero comportamentale.”  RIABILITAZIONE